Scuola di Specializzazione in Archeologia di Matera
La Scuola di Specializzazione in Archeologia di Matera dell’Università degli Studi della Basilicata ha intrapreso da oltre un decennio la sua attività . Fu fondata nell’anno accademico 1990/91 con l’obiettivo di “approfondire la preparazione scientifica nel campo delle discipline archeologiche e di fornire le competenze professionali finalizzate alla tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio archeologico” e da subito furono attivati due indirizzi: Archeologia classica e Archeologia medievale. La scuola, a numero chiuso, prevede l’ammissione annuale complessiva di 15 allievi ed è stata frequentata fino ad oggi, da circa 200 allievi provenienti da tutta Italia e da quasi tutti gli Atenei.
A partire dall’Anno Accademico 2001/2002, è stata portata a compimento una ridefinizione complessiva dell’attività didattica e degli insegnamenti ed è stato possibile organizzare tutta una serie di attività che hanno contribuito a dare un volto nuovo all’Istituzione.
Il consiglio della Scuola è stato rinnovato con il pieno coinvolgimento delle varie facoltà dell’Ateneo: Lettere e Filosofia, Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali e Ingegneria. Si punta ad assicurare un corpo docente di altissimo profilo e qualificazione nella consapevolezza che in questa delicata fase di transizione e di riforma complessiva del sistema universitario le Scuole di Specializzazione in Archeologia continueranno a svolgere un ruolo fondamentale per la formazione di figure professionali adeguate ad una gestione corretta, dinamica e propositiva dei Beni culturali. Grazie alla partecipazione di nuovi colleghi delle varie facoltà dell’ateneo e docenti a contratto si è puntato, dunque, ad una programmazione delle attività didattiche tese ad una formazione quanto mai aperta ed adeguata alle nuove esigenze che richiedono, oltre al tradizionale bagaglio culturale umanistico, una competenza appropriata nell’uso di nuove tecnologie.
Una particolare attenzione è stata rivolta inoltre al rapporto con il territorio in cui la scuola opera, e con i vari enti pubblici e privati della regione che si occupano di gestione, tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico. Le numerose attività didattiche e di ricerca sono realizzate infatti grazie alla fattiva collaborazione con la Soprintendenza Archeologica della Basilicata, con la quale sono stati avviati progetti e ricerche su vari contesti della Basilicata, in parte già confluiti in tesi di specializzazione degli allievi, destinate ad una prossima edizione.
Parte fondamentale delle attività sono quelle destinate alle esercitazioni in laboratorio e agli stage sul campo nei vari cantieri della Scuola: è attivo un laboratorio, dotato della strumentazione di base e degli spazi necessari allo svolgimento delle procedure di ricerca, con annesso spazio-deposito per ospitare i numerosi reperti provenienti dalle indagini sul campo e vari locali adibiti alla catalogazione e studio dei materiali. In particolare si segnala l’esistenza di un laboratorio dedicato allo studio dei reperti provenienti dalle indagini archeologiche, di un laboratorio dedicato alle attività di documentazione grafica e fotografica ed infine grande impulso è stato dato all’allestimento di un laboratorio informatico in cui si utilizzano e si sperimentano le più recenti applicazioni tecnologiche nell’ambito della documentazione, dell’analisi e dell’elaborazione dei dati archeologici.
Per l’ammissione alla Scuola è richiesto il superamento di:
a) una prova scritta su un tema attinente alla cultura generale delle discipline archeologiche;
b) una prova pratica su riproduzioni di complessi e di materiali archeologici;
c) una prova orale sulle tematiche archeologiche.
Il candidato deve dar prova di conoscere le lingue antiche attinenti all’indirizzo in cui si specializza e almeno due lingue straniere moderne che abbiano rilevanza per gli studi del settore.
Le prove sono integrate da una valutazione, in misura non superiore al 30% del punteggio complessivo a disposizione della Commissione, di alcuni titoli:
a) Tesi di laurea in discipline attinenti alla specializzazione (fino ad un massimo di 10 punti);
b) Pubblicazioni scientifiche nelle materie attinenti alla specializzazione (fino ad un massimo di 10 punti);
c) Voto di laurea (fino ad un massimo di 5 punti);
d) Voti riportati negli esami di corso di laurea attinenti alla specializzazione (fino ad un massimo di 5 punti).
Gli studenti stranieri, per essere ammessi al concorso di ammissione, dovranno superare una prova di conoscenza della lingua italiana ed essere in possesso del permesso di soggiorno.