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Diventare Destination Manager con il Master in Management delle Destinazioni Turistiche 2.0

Diventare Destination Manager

Se il tuo obiettivo è quello di diventare Destination Manager significa che hai capito perfettamente qual è una delle professioni più richieste nel settore travel.

Significa che hai colto in pieno le profonde trasformazioni che stanno caratterizzando il mondo del turismo.

Hai compreso che le destinazioni turistiche, anche le meno note, presentano un potenziale enorme.

Grazie al boom del turismo di nicchia, infatti, possono dare risposte interessanti a una clientela alla costante ricerche di proposte originali, fatte su misura.

Ma per diventare Destination Manager non bastano le buone intenzioni. È necessario formarsi.

È fondamentale conoscere a fondo il settore. Oltre ai nuovi strumenti e le nuove strategie da mettere in campo per creare pacchetti turistici convincenti.

Il Master in Management delle Destinazioni Turistiche 2.0 va anche oltre, formando manager esperti che fanno dell’innovazione il loro punto di forza.

Diventare Destination Manager: appuntamento a Roma

Questo percorso di studio prenderà il via a Roma il 18 ottobre 2019.

Organizzato da UET-Scuola Universitaria Europea per il Turismo, consente ai partecipanti di acquisire la piena padronanza della professione attraverso 4 mesi di lezioni in aula e altri 3-6 mesi di stage.

Il percorso di studio per diventare Destination Manager è impegnativo. Ma al tempo stesso garantisce ampie opportunità di lavoro nel comparto turistico.

Tutto questo grazie a un programma ricco e approfondito. E grazie a un corpo docente sempre sul pezzo.

In aula sono infatti presenti professionisti che vantano lunghe e importanti esperienze nel settore.

Ogni giorno tastano sul campo quali sono le reali esigenze delle destinazioni turistiche. E quali sono le strategie da mettere in campo per creare interesse e valore.

Questo know-how viene trasferito agli allievi. Hanno così subito l’idea di partecipare a un Master che punta molto sulla concretezza.

In aula si sperimenta la didattica del “saper fare”

Il “saper fare” è il concetto cardine intorno al quale si sviluppa la didattica della UET.

Le esercitazioni e le simulazioni consentono di avere sin da subito in mente quali sono i compiti che vengono affidati ai Destination Manager.

Prendono sin da subito confidenza con gli strumenti e le tecniche che occorrono per progettare offerte turistiche ad hoc.

Acquisiscono subito la giusta mentalità per dare risposte chiare ed efficaci a una clientela in cerca di esclusività. O, meglio, di esperienze autentiche.

Diventare Destination Manager, infatti, non significa semplicemente progettare offerte legate al turismo tematico.

Non significa semplicemente stabilire se in determinate realtà è più opportuno puntare sul turismo enogastronomico, sul cicloturismo o altre nicchie di mercato.

La missione del Destination Manager: progettare pacchetti e posizionarli sul web

Il compito del Destination Manager è infatti anche quello di progettare pacchetti che bilancino al meglio qualità e prezzo.

E, aspetto tutt’altro che secondario, bisogna anche saperli posizionare sul web e sui social.

Oggi il cliente è diventato molto più esigente rispetto al passato. È molto più informato.

Cerca prodotti di qualità e servizi esclusivi. Raffronta le diverse offerte e poi sceglie.

Anche per questo è fondamentale saper dare grande visibilità ai pacchetti proposti. Sia sui motori di ricerca sia sui social media.

Il Master in Management delle Destinazioni Turistiche 2.0 va esattamente in questa direzione.

Un percorso, quello per diventare Destination Manager, sempre attento all’evoluzione del mercato.

Un Master che guarda con molta attenzione al contesto internazionale.

Un monitoraggio costante che consente di cogliere innovazioni e tendenze.

Il programma del Master per diventare Destination Manager

Tutto questo studio approfondito fa sì che gli studenti siano realmente competitivi sul mercato del lavoro.

A maggior ragione perché le loro azioni saranno sempre ispirate alla piena soddisfazione del cliente.

Il programma del Master concentrerà l’attenzione su questi moduli didattici:

  • Team building.
  • Marketing turistico e territoriale.
  • Tecnica Turistica.
  • Studio della destinazione turistica.
  • Costruzione degli itinerari.
  • Legislazione Turistica.
  • Gestione e contabilità dell’impresa turistica.
  • GDS Amadeus.
  • Benchmarking.
  • Introduzione al web marketing.
  • Project work.

Ma, come detto, saranno i docenti, il loro metodo di studio e la loro esperienza a fare la differenza.

Le simulazioni, le esercitazioni le case history di conoscere e imparare ad applicare tutti i segreti della professione.

In aula si imparerà a conoscere e utilizzare tutti gli strumenti di lavoro.

Più facile trovare lavoro con il Master in Management delle Destinazioni Turistiche 2.0

In tal modo, al termine del percorso di studio, i Destination Manager saranno già pronti per lavorare.

Per questo il loro inserimento lavorativo avviene con estrema facilità e rapidità.

L’elevato tasso occupazionale di questo e degli altri Master UET non fa altro che confermarlo.

Al termine della fase d’aula ai partecipanti viene consegnato tutto il materiale didattico (in formato elettronico).

Tornerà sempre utile per migliorarsi e per trarre spunti utili per i progetti che si andranno a sviluppare in ambito lavorativo.

Stage di almeno tre mesi nelle migliori aziende

Ma la vera marcia in più è rappresentata proprio dal “saper fare”. Un concetto che, al termine dei 4 mesi di lezioni, viene rafforzato con lo stage.

Dura non meno di tre mesi. E si svolge nelle migliori realtà aziendali del settore turistico.

Permette agli studenti di mettersi alla prova. E di mostrare tutto il loro talento nel mondo del tour operating e della programmazione turistica.

Sarà la UET a individuare le imprese e a verificarne il progetto formativo. In ogni caso gli studenti saranno indirizzati verso le migliori aziende del settore.

Hilton, Sheraton, Eden Viaggi, Alpitour, Tui, Accor Hotels: sono solo alcune delle aziende partner della Scuola.

Lo stage permette anche di acquisire crediti formativi. Ma soprattutto, come detto, facilita al massimo l’inserimento lavorativo.

Poiché i partecipanti possono dimostrare, sin da subito, di saper svolgere la professione. Con competenza e con la massima autonomia.

Gli sbocchi occupazionali del Master

Al termine del percorso di studio per diventare Destination Manager, si può lavorare a tutto campo.

Ci si può occupare dei settori Programmazione, Web Marketing Turistico e Comunicazione.

Si può lavorare presso i Tour Operator. Oppure svolgere le mansioni di manager assistant per conto di Enti del turismo e Agenzie di promozione territoriale.

O, ancora, presso Società di servizi per il turismo. Si può inoltre svolgere la professione di Consulente di impresa.

Per accedere al Master in Management delle Destinazioni Turistiche 2.0, rivolto a laureati o a chi ha già avuto esperienze nel settore Travel, occorre superare una selezione.

È gratuita e non comporta vincoli.

Oltre alla valutazione dei titoli dei candidati, sono previsti un test scritto di inglese e un questionario attitudinale.

Ma sarà comunque determinante il colloquio motivazionale.

Per i più meritevoli sono previste anche delle borse di studio a parziale copertura dei costi di iscrizione.

Altre informazioni sul Master per diventare Destination Manager

Il Master per diventare Destination Manager permette di acquisire i seguenti titoli:

  • Attestato di Master in Management delle Destinazioni Turistiche.
  • Attestato AMADEUS.
  • Lettera di referenze da parte della struttura ospitante lo stage.

Le lezioni si terranno ogni venerdì e sabato, dalle 9:30 alle 13-30 e dalle 14.00 alle 18:00.

Per ricevere ulteriori informazioni si può contattare la UET Roma compilando il form qui sotto.

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UET Italia – Scuola Universitaria Europea per Il Turismo nasce nei primi anni novanta. Il padre fondatore è uno dei più grandi operatori internazionali, Nouvelles Frontières, che operava già a Parigi e Lione.

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